Dal 12 luglio u.s. è in
vigore il D.P.R. n. 74/2013 relativo agli impianti di climatizzazione
(invernale ed estivo) che fissa i limiti per le temperature di esercizio, i
parametri per gli esperti abilitati ad effettuare le verifiche e la periodicità
dei controlli.
Partendo dalle
temperature, va specificato che durante il funzionamento dell'impianto di
climatizzazione invernale, la media ponderata delle temperature dell’aria,
misurate nei singoli ambienti riscaldati di ciascuna unità immobiliare, non
deve superare determinati valori così come non deve essere inferiore a
determinati valori durante il funzionamento dell'impianto di climatizzazione
estiva per i singoli ambienti raffrescati (vedi Tab. 1): Tab. 1 - Valori
massimi della temperatura ambiente previsti dal nuovo D.P.R. 74/2013
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Media ponderata
temperature aria per singoli ambienti riscaldati in inverno, non deve
superare i:
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18° C
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+
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20° C
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+
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Media ponderata
temperature aria per singoli ambienti raffrescati in estate, non deve essere
inferiore a:
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26° C
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variabile in base alle
zone di classificazione del territorio nazionale; tuttavia, i Comuni possono
emettere specifiche ordinanze atte ad ampliare o ridurre questi limiti
temporali di esercizio, anche per la durata giornaliera e la regolazione delle
temperature.
Il D.P.R. di cui sopra
fissa anche le regole per i controlli, le periodicità e i requisiti per i
tecnici abilitati ad effettuare le verifiche: queste vanno eseguite da
personale (o ditte) specializzate e riconosciute ai sensi del DM 37/2008 e
secondo le istruzioni del produttore l’impianto. Le operazioni di controllo ed
eventualmente manutentive, hanno la finalità di garantire una piena efficienza
energetica e riguardano in particolare il sottosistema di generazione, la
presenza e la funzionalità dei sistemi di regolazione della temperatura
centrale e locale nei locali climatizzati e la presenza e la funzionalità dei
sistemi di trattamento dell’acqua. Questi controlli hanno tempistiche variabili
sulla base della tipologia e della potenza dell’impianto e prevedono scadenze
differenti rispetto a quanto previsto dalle precedenti normative.
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