È stato approvato il 15 febbraio
u.s. il D.P.R. sui “requisiti professionali e i criteri di
accreditamento per assicurare la qualificazione e l'indipendenza
degli esperti o degli organismi a cui affidare la certificazione
energetica degli edifici e l'ispezione
degli impianti di climatizzazione”.
Scopo principale è assicurare l’alta
specializzazione del personale addetto alla
certificazione energetica, oltreché l’indipendenza e l’imparzialità del
ruolo di tecnico rispetto alle fasi di progettazione dell’immobile
e nei riguardi dei produttori di materiali o impianti; lo stesso
tecnico è tenuto anche a sottoscrivere un documento che ne
attesti l’assoluta mancanza di coinvolgimento precedente. Il D.P.R. specifica che il certificatore può
identificarsi con i tecnici professionisti che operano nel settore dell'impiantistica e dell'edilizia
(architetti, ingegneri, geometri, periti industriali), con gli enti pubblici e
con gli organismi operanti in ambito
energetico ed edilizio che occupano nel loro organico un tecnico o un gruppo di tecnici abilitati, con
tutti gli organismi (sia pubblici che privati) specializzati nelle attività di ispezione nei campi dell’ingegneria
civile, delle costruzioni edili, dell’impiantistica e, infine, con le ESCO (società per i servizi energetici.
Il certificatore deve essere
abilitato, iscritto all’albo professionale di riferimento e sempre aggiornato, anche attraverso specifici corsi di
formazione per la certificazione energetica degli edifici (almeno 64 ore), autorizzati dal Ministero dello
Sviluppo economico, delle Infrastrutture, dell’Ambiente, con relativo superamento dell’esame finale
(Allegato I del D.P.R.). Infine, il D.P.R. all’art. 4 precisa che l'attestato
di certificazione energetica (ACE)
assume valenza di atto pubblico, con responsabilità diretta del tecnico abilitato che lo sottoscrive. Sono
previsti semplificazioni anche per il rinnovo dell’attestato di certificazione energetica, lì dove già presente.
tratto da anaci notizie italia
seguici su twitter: @MAUROMGSAS
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