Il mandato all'amministratore condominiale durerà un anno, più un
altro di rinnovo automatico: tutti d'accordo al Forum sulla riforma organizzato
dal Sole 24 Ore, in collaborazione con 24 tra le associazioni della proprietà,
degli amministratori e degli Ordini professionali. Ma sono arrivati anche altri
importanti chiarimenti su come infliggere le sanzioni pecuniarie per le
violazioni al regolamento o rivedere le tabelle millesimali.
Sessanta sedi collegate in diretta, sale affollate ma anche
tantissime connessioni al sito del Sole 24 Ore per seguire la diretta streaming
del primo grande appuntamento organizzato alla vigilia dell'entrata in vigore
della legge 220/2012, fissata per il 18 giugno. Un segnale che dimostra quanto
sia alta l'attenzione su questo tema, che tocca da vicino la vita quotidiana di
almeno la metà degli italiani. Non solo condòmini ma anche amministratori,
avvocati ed esperti immobiliari, tecnici e artigiani, che ruotano intorno a un
mondo che movimenta un volume d'affari di almeno dieci miliardi.
Il Forum – che ha visto la partecipazione del direttore del Sole,
Roberto Napoletano – è stata l'occasione per fare il punto sulle innovazioni
contenute in una riforma che aggiorna una normativa vecchia di settant'anni. Il
convegno ha poi messo a fuoco i tanti aspetti ancora controversi della legge
220/2012.
Un chiarimento importante, ad esempio, è arrivato sulla durata del
mandato di amministratore: finora questo «gestore» restava in carica un anno;
dal 18 giugno si passa alla più incerta formula di un anno di mandato più un
anno di rinnovo, naturalmente salvo revoca. Ma come si arriva al rinnovo?
«L'amministratore dovrà essere nominato per un anno, mentre per il secondo anno
il rinnovo è automatico» ha chiarito il senatore Salvatore Torrisi (Pdl), che è
stato il relatore del provvedimento. «Questa è l'interpretazione che emerge con
chiarezza anche dagli atti parlamentari». Una tesi condivisa anche dagli
esperti del Forum. Per Giuseppe Spoto, aggregato di diritto privato a Roma Tre,
in questo modo si allinea il mandato dell'amministratore con i tempi ordinari
del condominio: «Al termine del primo anno si presenta il rendiconto, si vede
se l'amministratore ha governato bene e, se non ci sono rilievi, scatta il
rinnovo». La successiva nomina segue le stesse regole, anche se
l'amministratore non cambia.
Ma il Forum ha dimostrato come siano ancora molti gli aspetti di
questo provvedimento che presentano difficoltà di attuazione e sui quali è
possibile ancora intervenire. Le modifiche discusse anche ieri al convegno sono
state elaborate insieme in un serrato confronto tra le associazioni. E ieri Torrisi
si è detto disponibile a fare proprie molte delle proposte del disegno di
legge. L'obiettivo è di risolvere difficoltà che stanno già allarmando gli
amministratori e i proprietari degli immobili.
Al centro del dibattito la nuova figura dell'amministratore. «Non
vi è dubbio - ha spiegato Roberto Triola, presidente della seconda sezione
della Cassazione - che spetti all'amministratore anche il compito di irrogare
le sanzioni per le violazioni al regolamento, perché tra i suoi compiti c'è
proprio quello di far rispettare il regolamento condominiale. Ma è più che
accettabile che l'assemblea possa dettare regole generali per indirizzare
l'amministratore».
Marilisa D'Amico, ordinario di diritto costituzionale alla Statale
di Milano, ha suggerito «la possibilità di monitorare la riforma con una
commissione governativa partecipata da tutte le associazioni, per proporre
correttivi dopo un congruo periodo di rodaggio». Un capitolo a parte merita la
novità del supercondominio «nel quale mancano però indicazioni concrete per la
revoca dell'amministratore» ha evidenziato Edoardo Riccio, avvocato ed esperto
del Sole 24 Ore.
Saverio Fossati e Valeria Uva - Il Sole 24 Ore –
Nessun commento:
Posta un commento