L'«interesse culturale» non viaggia sullo stesso
binario dell'«eminenza storico-artistica». Sono decenni che
tecnici e contribuenti cercano di capire se gli immobili
vincolati ai sensi del Dlgs 42/2004 (il Codice dei beni culturali)
sono automaticamente da inquadrare nella categoria A/9.
L'agenzia del Territorio, con la circolare 5/2012
diffusa ieri, ha chiarito una volta per tutte due importanti
principi:
1 - se un immobile viene dichiarato di interesse
culturale e sottoposto al regime vincolistico (Dlgs 42/2004), a prescindere dal vincolo, subisce un inquadramento
nella categoria catastale corrispondente alle sue
caratteristiche; quindi, una villa di inizio Novecento, vincolata o
meno, va classata in A/8;
2 - solo gli immobili con le speciali caratteristiche costruttive e tipologiche della categoria A/9
(castelli e palazzi, appunto) possono essere inquadrati in questa categoria.
La questione è che il «riconoscimento» dell'interesse culturale provoca automaticamente un vincolo, con
tutte le conseguenze: agevolazioni fiscali e finanziamenti
(pochi) per gli interventi edilizi ma controllo severo da
parte della soprintendenza per l'esecuzione filologica di
manutenzioni e variazioni di ogni genere. Sino al Dl 201/2011 (il
Dl Salva Italia) l'agevolazione principale consisteva nel
fatto che ogni imposta si calcolava su una base imponibile
fittizia, di fatto abbassata dal 50 al 90 per cento. Poi, però, è intervenuta la mannaia del Dl 201/2011, che ha
consentito la sola riduzione del 50% della base imponibile ai
fini Imu e solo agli edifici vincolati.
La precisazione del Territorio è quindi determinante
per dissipare ogni dubbio: non
tutti gli immobili classati in A/9 hanno diritto alle agevolazioni, ma
solo quelli vincolati. La circolare sottolinea anche
le «caratteristiche»: nella A/9 vanno i palazzi e i castelli
«eminenti» per la loro struttura, la ripartizione degli spazi
interni e dei volumi edificati, che non siano compatibili con
le «unità tipo» delle altre categorie. Se un castello è
diventato una multiproprietà o un albergo,
difficilmente rientrerà nella A/9 ma sarà concretamente inserito in
altre categorie.
Il che non gli impedirà di ottenere la
qualifica di «interesse culturale», il vincolo (se la Soprintendenza lo
giudicherà opportuno) e il bonus Imu.
La circolare, tra l'altro, equipara la
categoria A/11 (trulli, dammusi, sassi) alla A/9: vanno
inquadrati nella A/11 se effettivamente sono abitazioni «tipiche dei luoghi», indipendentemente dall'«interesse
culturale». Il vincolo, comunque, andrà annotato al catasto,
indicando anche gli estremi della trascrizione del vincolo
nei registri immobiliari.
Saverio Fossati www.ilsole24ore.com
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