Chi accende un mutuo per l'abitazione principale, o
l'ha avviato negli ultimi anni, si dimentichi di chiedere
al Fisco sconti per l'assicurazione sulla vita, le spese
d'istruzione dei figli o quelle per l'affitto dello studente fuori
sede, quelle sostenute per lo sport dei bambini o gli
assegni per la beneficenza.
Gli interessi passivi del mutuo bastano, e avanzano,
a esaurire il plafond da 3mila euro che le nuove
regole, applicabili già ai redditi di quest'anno se il
Parlamento accetterà il boccone amaro della retroattività,
permettono di portare in detrazione, ottenendo uno sconto
massimo da 570 euro all'anno. A chiedere al Fisco la detrazione per gli interessi
passivi pagati sul mutuo sono ogni anno 3,8 milioni di
italiani, e nell'85% dei casi vengono colpiti dalle nuove regole
perché dichiarano più di 15mila euro. In almeno un milione
di casi, a essere prudenti, la detrazione attuale supera
il nuovo tetto da 3mila euro: ogni anno vengono erogati
in Italia circa 250mila mutui per abitazione principale superiori ai 100mila euro all'anno, una cifra più che sufficiente a sfondare il plafond nei primi 4-5 anni
di vita del mutuo.
Che succede in questi casi? Il nuovo tetto da 3mila
euro alla spesa detraibile assottiglia di 190 euro
all'anno lo sconto rispetto a quello offerto dalle vecchie regole, ma soprattutto impedisce di portare in detrazione le
altre spese coinvolte dal tetto, che fra le grandi voci
esclude solo quelle sanitarie. Il profilo pubblicato qui sopra
fruisce di varie detrazioni proprio per mostrare gli effetti
concreti della novità: con le vecchie regole, il contribuente
ritratto nell'esempio poteva farsi scontare, oltre agli
interessi del mutuo, il 19% le spese per l'assicurazione e quelle
per retta e affitto del figlio studente fuori sede. Totale:
1.377,5 euro di Irpef in meno. Nella prossima dichiarazione,
secondo la norma scritta nel Ddl di stabilità, solo il mutuo
offrirà uno sconto d'imposta (570 euro invece di 760) e basterà
da solo a escludere qualsiasi detrazione per le altre voci.
Una condizione del genere può interessare i titolari
di mutui per molti anni. Secondo Mutuionline.it, il
broker che mette a confronto le offerte delle banche, il mutuo
medio si attesta oggi a 130mila euro, e in circa l'80% dei
casi dura tra i 20 e i 30 anni. Un contratto ventennale di
questo importo, secondo i tassi attuali molto bassi
nonostante gli spread chiesti dalle banche, basta a esaurire il
nuovo plafond delle detrazioni per 8 anni se a tasso
variabile, e per 15 anni se a tasso fisso. Alzando l'importo o allungando la durata, la situazione peggiora. «È un
colpo a un mercato già in difficoltà per la crisi –
sottolinea Roberto Anedda, vicepresidente di Mutuionline –, che stringe ancora su detrazioni ferme da parecchi anni: basta
pensare al vecchio limite da 7 milioni di lire, quando il
mutuo medio non superava i 100 milioni».
I grafici a fianco mostrano l'aumento di costo
fiscale del mutuo, che può arrivare a 4.507 euro nel caso di un contratto da 170mila euro, ma a questa cifra vanno aggiunte tutte le spese che i contribuenti non
potranno più detrarre proprio perché gli interessi passivi
esauriscono il plafond. Nel caso del profilo mostrato sopra, si tratta di 617 euro in più all'anno.
Gianni Trovati www.ilsole24ore.com
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