È in fase di studio da parte del governo nazionale, la possibilità
di rendere obbligatoria l’assicurazione sui fabbricati in caso di calamità
naturali, senza che questo comporti, però, eccessivi oneri per il privato. La
proposta è che la polizza sia resa obbligatoria, a carico dei cittadini, magari
con il contributo delle stesse ditte costruttrici all’atto della vendita
dell’immobile e, comunque, con la partecipazione dello Stato attraverso una
defiscalizzazione dei premi. Premi che potrebbero risultare troppo alti nelle
zone con alto rischio calamitoso e troppo basso nelle altre; anche questo punto
è allo studio del governo per far sì che non si verifichi il rischio di stipula
delle polizze soltanto nelle aree a basso rischio.
È importante ricordare che la polizza contro i terremoti e le
altre calamità era già stata prevista dal governo Monti, in occasione della
riforma della Protezione Civile (D.L. 59/2012), ma non fu mai convertita in
legge in quanto, in Parlamento, si intervenne per abolire l’art. 2 che
prevedeva un regolamento di attuazione della polizza assicurativa per gli
immobili privati su base volontaria al fine di “garantire adeguati,
tempestivi ed uniformi livelli di soddisfacimento delle esigenze di riparazione
e ricostruzione”.
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