lunedì 18 marzo 2013

CAMBIO DI CLASSE ENERGETICA E MERCATO IMMOBILIARE


Il valore di un immobile sul mercato è legato a vari fattori che possono incrementarlo o decrementarlo in maniera non indifferente: partendo dal generale, possiamo identificare parti fondamentali l’area in cui sorge, il contesto sociale nel quale è inserito, la vicinanza o meno dei mezzi di trasporto; scendendo poi nel particolare, vanno presi in considerazione l’orientamento dell’edificio, il panorama, la luminosità, il livello delle finiture interne, la presenza o meno dell’ascensore. Tutti questi fattori incidono indubbiamente sul valore economico dell’immobile. Da qualche anno si è aggiunto anche un altro fattore relativo all’efficienza energetica: la classe energetica di appartenenza, cioè i livelli di consumo di energia calcolati nell’arco dell’anno.
La classe (che va dalla G, la più comune e la meno efficiente, fino alla A+, il top quality) risulta inserita tra i requisiti che danno valore di mercato ad un immobile, ma una recente indagine dell’ENEA ha dimostrato che non incide in maniera rilevante. Infatti l’attuale sistema, basato su una vera e propria etichettatura del manufatto, al pari degli elettrodomestici, non sembra in grado di garantire al compratore medio, informazioni dettagliate per una valutazione effettiva degli impatti economici delle prestazioni energetiche nel lungo termine. Attualmente la qualità energetica fa la differenza soltanto per le classi energetiche elevate o in caso di ristrutturazioni di edifici particolarmente degradati in zone periferiche.
Il prezzo di mercato risulta certamente più alto per un immobile energeticamente efficiente, ma il risparmio effettivo (calcolato appunto sul prezzo di mercato), che varia sulla base della località in cui sorge, sulla base di audit energetici legati alla zona climatica e ad altri fattori variabili nel tempo, diventa reale, sempre secondo l’indagine citata, soltanto nell’arco di almeno vent’anni. Un arco temporale non indifferente che sta frenando il mercato immobiliare dal renderlo fattore rilevante.

Fonte Agire – Agenzia Giornalistica Real Estate


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