martedì 30 luglio 2013

Infiltrazioni. Paga il locatore per le macchie di umidità derivanti da parti comuni?

In un caso analizzato dal Tribunale di Catania (sentenza 1742, del 06-05-2013), il conduttore viveva in una casa in cui le pareti di si bagnavano d’acqua quando piove causa una infiltrazione proveniente dalla copertura dell’edificio condominiale. La conduttrice, decide di sospendere il pagamento dei canoni di locazione.
La decisione in rassegna ci consente di affrontare anche il rapporto intercorrente tra la responsabilità e il danno cagionato da cose in custodia, che si fonda su una relazione intercorrente tra l’attività del custode e la cosa danneggiata. Il custode è colui che ha l'effettivo potere sulla cosa, ovvero il proprietario, ma anche il semplice possessore o anche il detentore della cosa. Il criterio di imputazione della responsabilità per i danni cagionati a terzi da cosa in custodia è la disponibilità di fatto e giuridica sulla cosa che comporti il potere-dovere di intervenire sulla cosa. Quindi, sotto l’aspetto prettamente tecnico-giuridico va precisato che la responsabilità per i danni cagionati da una cosa in custodia, stabilita dall'art. 2051 c.c., si fonda sulla relazione intercorrente tra lo stesso e la cosa dannosa. La responsabilità risiede nel mancato intervento che si concretizza in un comportamento omissivo da cui può scaturire il danno. Nella fattispecie in tema di ripartizione dell'onere della prova, al condomino spetta provare l'esistenza del rapporto eziologico tra la cosa e l'evento lesivo, mentre il condominio, per liberarsi, dovrà provare l'esistenza di un fattore, estraneo alla sua sfera soggettiva, idoneo ad interrompere quel nesso causale e, cioè, un fattore esterno - che può essere anche il comportamento del danneggiato - che presenti i caratteri del fortuito e, quindi, dell'imprevedibilità e dell'assoluta eccezionalità. Concludendo, l’unico limite che si può avanzare è che la responsabilità da cosa in custodia presuppone che il danno sia provocato dal dinamismo connaturale alla cosa stessa, ancorché quest'ultima si sia inserita in un processo dannoso provocato da agenti esterni. È comunque onere del danneggiato provare il nesso causale tra cosa in custodia e danno, anche limitatamente alla circostanza che l'evento si è prodotto come conseguenza normale della particolare condizione del bene.
I giudici catanesi, accertato la causa del danno, dichiarano responsabile il condominio e non al locatore risarcire al conduttore i danni delle macchie di umidità in casa, perche le infiltrazioni d’acqua sono la causa della cattiva manutenzione delle parti comuni dell’edificio (nel caso di specie il tetto condominiale) e il proprietario dell’immobile non è chiamato a tenere l’inquilino indenne se la causa del danno deriva da una negligenza diretta del condominio.





lunedì 29 luglio 2013

MADE EXPO SI PRODIGA PER APPROFONDIRE LE OPPORTUNITÀ DEI NUOVI PROVVEDIMENTI GOVERNATIVI A FAMIGLIE, CONDOMINI E P.A.

Ad ottobre un importante appuntamento fieristico internazionale per il settore dell’edilizia e per il pianeta condominio: Made Expo. L’evento vuole offrire maggiori opportunità alle aziende, in particolare con lo Spazio di informazione di “Ricerca Sistema Energetico (RSE)” e del “Gestore Servizi Energetici (GSE)”, oltre che presentare l’iniziativa denominata “Condominio App”, che si propone di informare sui recenti provvedimenti governativi: l’incentivo del 50% per le ristrutturazioni e l’ecobonus del 65%, prorogati al 31 dicembre, l’incentivazione degli interventi per l’efficientamento energetico degli edifici privati e della Pubblica amministrazione legata al conto termico, i DPR appena entrati in vigore con i quali il nostro paese si adegua alla normativa europea in tema di esercizio, controllo, ispezione e manutenzione degli impianti termici per la climatizzazione invernale, il raffrescamento estivo e la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari, oltreché fissare le regole per la tempistica dei controlli per l’efficientamento degli impianti, i requisiti delle figure e degli organismi che possono occuparsi delle ispezioni, i limiti per i valori delle temperature ambiente.
Da sempre Made Expo si è fortemente impegnata per dar voce alle imprese e alle aziende che operano nel comparto delle costruzioni, delle ristrutturazioni e del recupero in chiave di risparmio energetico e di sicurezza antisismica; ha creato sistemi di raccordo fra tutti gli operatori del settore e ha portato avanti importanti campagne di sensibilizzazione e tour di aggiornamento professionale in tutta Italia. Anche nei mesi che separano Made Expo dalla sua apertura, si provvederà, in collaborazione con le varie aziende, a diffondere le opportunità che i nuovi provvedimenti governativi offrono a famiglie, condomini e Pubblica amministrazione.



venerdì 26 luglio 2013

PER I CONDIZIONATORI IN VIGORE NUOVE REGOLE PER LA TEMPERATURA E LA PERIODICITÀ DEI CONTROLLI

Dal 12 luglio u.s. è in vigore il D.P.R. n. 74/2013 relativo agli impianti di climatizzazione (invernale ed estivo) che fissa i limiti per le temperature di esercizio, i parametri per gli esperti abilitati ad effettuare le verifiche e la periodicità dei controlli.
Partendo dalle temperature, va specificato che durante il funzionamento dell'impianto di climatizzazione invernale, la media ponderata delle temperature dell’aria, misurate nei singoli ambienti riscaldati di ciascuna unità immobiliare, non deve superare determinati valori così come non deve essere inferiore a determinati valori durante il funzionamento dell'impianto di climatizzazione estiva per i singoli ambienti raffrescati (vedi Tab. 1): Tab. 1 - Valori massimi della temperatura ambiente previsti dal nuovo D.P.R. 74/2013
Media ponderata temperature aria per singoli ambienti riscaldati in inverno, non deve superare i:
18° C
+ 2°C di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili
20° C
+ 2°C di tolleranza per tutti gli altri edifici
Media ponderata temperature aria per singoli ambienti raffrescati in estate, non deve essere inferiore a:
26° C
-2 °C di tolleranza per tutti gli edifici
variabile in base alle zone di classificazione del territorio nazionale; tuttavia, i Comuni possono emettere specifiche ordinanze atte ad ampliare o ridurre questi limiti temporali di esercizio, anche per la durata giornaliera e la regolazione delle temperature.
Il D.P.R. di cui sopra fissa anche le regole per i controlli, le periodicità e i requisiti per i tecnici abilitati ad effettuare le verifiche: queste vanno eseguite da personale (o ditte) specializzate e riconosciute ai sensi del DM 37/2008 e secondo le istruzioni del produttore l’impianto. Le operazioni di controllo ed eventualmente manutentive, hanno la finalità di garantire una piena efficienza energetica e riguardano in particolare il sottosistema di generazione, la presenza e la funzionalità dei sistemi di regolazione della temperatura centrale e locale nei locali climatizzati e la presenza e la funzionalità dei sistemi di trattamento dell’acqua. Questi controlli hanno tempistiche variabili sulla base della tipologia e della potenza dell’impianto e prevedono scadenze differenti rispetto a quanto previsto dalle precedenti normative.




giovedì 25 luglio 2013

DAL 15 LUGLIO PARTONO LE RICHIESTE DI ACCESSO AGLI INCENTIVI DEL CONTO TERMICO, MA SOLO PER VIA TELEMATICA

A partire dal 15 luglio 2013, è possibile presentare la domanda per l’accesso diretto agli incentivi del Conto Termico sul portale del GSE (Gestore dei Servizi Energetici). Sul portale, infatti, è presente un’apposita Scheda-Domanda che va compilata seguendo le modalità indicate nelle Regole Applicative del Conto Termico (D.M. 28 dicembre 2012) relativo agli incentivi per la produzione di energia termica prodotta da fonti rinnovabili e ai piccoli interventi per l’efficientamento energetico.
Ricordiamo che la presentazione della domanda è possibile solo telematicamente ed entro 60 giorni dalla conclusione degli interventi. Scade invece il 1° agosto 2013 il termine per presentare la richiesta di iscrizione ai registri del Conto Termico per quanto riguarda la sostituzione degli impianti di riscaldamento con impianti a pompa di calore e la sostituzione degli impianti di serre e fabbricati rurali con impianti alimentati da biomassa, realizzati sia dalle Pubbliche Amministrazioni che dai privati. Specifichiamo che gli impianti a pompa di calore sono stati riammessi (dopo l’iniziale esclusione perché già agevolati dal Conto Termico) alla detrazione del 65% prevista dalla legge di conversione del D.L. 63%213.




mercoledì 24 luglio 2013

DAL 12 LUGLIO SCORSO, IN VIGORE NUOVE REGOLE PER I CERTIFICATORI ENERGETICI

 Dal 12 luglio scorso, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (n. 149/2013), entra in vigore il D.P.R. n. 75/2013 con il quale il nostro Paese fissa i requisiti professionali e le procedure per diventare tecnico abilitato alla certificazione energetica degli edifici e rilasciare il nuovo Attestato di Prestazione Energetica (APE). Vengono dunque stabiliti i criteri di accreditamento dei certificatori energetici degli edifici per garantire la loro qualificazione e la loro indipendenza: la finalità è assicurare personale altamente specializzato per le attività di certificazione energetica e la loro assoluta indipendenza e imparzialità nello svolgimento del proprio ruolo. In particolare, i soggetti abilitati alla certificazione (e quindi certificati) sono:
i tecnici professionisti che operano nel settore dell'impiantistica e dell'edilizia (architetti, ingegneri, geometri, periti industriali);
 gli enti pubblici e gli organismi operanti in ambito energetico ed edilizio, nel campo dell’ingegneria civile e impiantistica e che occupano nel loro organico un tecnico o un gruppo di tecnici abilitati;
 tutti gli organismi (sia pubblici che privati) specializzati nelle attività di ispezione nei campi dell’ingegneria civile, delle costruzioni edili, dell’impiantistica e che risultano accreditati presso l’organismo nazionale di accreditamento (o ente parificato in ambito europeo);
 le ESCO, società per i servizi energetici.
In sintesi, quindi, qualsiasi tecnico abilitato alla certificazione, deve possedere specifici requisiti professionali oltre che formativi per l’ottenimento dell’abilitazione allo svolgimento di questa attività: diploma nel settore tecnologico (edilizia, elettrotecnica, meccanica, termotecnica) o laurea, nonché l’iscrizione all'Ordine professionale di riferimento. A completamento delle proprie competenze, il tecnico abilitato dovrà seguire anche dei corsi di formazione per la certificazione energetica degli edifici, autorizzati dal Ministero dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture, dell’Ambiente (minimo 64 ore), con relativo superamento dell’esame finale.

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lunedì 22 luglio 2013

ACQUISTANO UNA CASA E SCOPRONO DOPO DI AVERE UN’IPOTECA

E’ il notaio a rispondere perché il suo comportamento costituisce colpa contrattuale per inadempimento.
Infatti, la Cassazione con sentenza n. 15305 del 19 giugno 2013, ha stabilito che l’opera professionale del notaio non si riduce al mero compito di accertamento della volontà delle parti e di direzione nella compilazione dell’atto, ma si estende alle attività preparatorie e successive, affinché sia assicurata la serietà e la certezza degli effetti tipici dell’atto e del risultato pratico perseguito dalle parti. Quindi ha ritenuto fondata il ricorso, affermando che il notaio, quand’anche sia stato esonerato dalle visure, - essendo comunque tenuto all’esecuzione del contratto di prestazione d’opera professionale secondo i canoni della diligenza qualificata di cui all’art. 1176, comma 2, c.c. e della buona fede - qualora, come nel caso di specie, non osserva tali obblighi risponde ex contractu per inadempimento della obbligazione di prestazione di opera intellettuale.




sabato 20 luglio 2013

CASA A IMPATTO ZERO? VALE DI PIU’

Un' analisi del Regno Unito ha reso noto che le case con efficienza energetica valgono sul mercato almeno il 14% in più. Pur trattandosi di dati riferiti al mercato inglese, fanno comunque riflettere, poiché potrebbero riguardare anche il nostro Paese. Traducendo la percentuale in denaro vero, portare l' Indice di Prestazione Energetica da G a E, o da D a B, aggiungerebbe in media 16 mila sterline al valore della casa. Nel nord est del Regno Unito, dove fa più freddo, gli stessi interventi valgono 25 mila sterline in più al momento della vendita. Che nel nord ovest scendono leggermente a 23 mila sterline. Il motivo è semplice: dove fa più freddo, i compratori sono più portati a spendere di più per una casa che, nel tempo, farà risparmiare in quanto a consumo di energia. Greg Barker , ministro inglese dell' Energia e del Cambiamento Climatico, ha dichiarato a proposito: "Da tempo sapevamo dei benefici del risparmio energetico domestico, ma questo studio è una prova reale degli enormi traguardi possibili. Non solo i miglioramenti energetici ti proteggono dall' aumento del prezzo dell' energia, ma possono anche aggiungere valore reale alla proprietà".
La situazione in Italia è un po' diversa, ma il Governo Letta sembra avere a cuore risparmio ed efficienza energetica, poiché sono state prorogate le detrazioni Irpef per l' efficientamento energetico , e portate al 65%, dal precedente 55%. Questo significa che lavori in casa costati 10mila o 20mila euro, al termine dei dieci anni di detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi, vengono realmente a costare rispettivamente 4.500 0 9.000 euro, oltre ad un risparmio immediato sulla bolletta del riscaldamento. Considerando poi che anche in Italia è ormai obbligatorio indicare la classe energetica dell' abitazione all' atto della vendita, è decisamente probabile che quanto visto in Inghilterra si ripeta anche da noi. Per questo, pur trattandosi di un sacrificio, specialmente in tempi di crisi, effettuare la ristrutturazione di casa può rivelarsi ora la soluzione migliore, in attesa che il mercato immobiliare si riprenda.




venerdì 19 luglio 2013

IL NUOVO D.P.R. 75/2013, IN VIGORE DAL 12 LUGLIO, FISSA I REQUISITI PER I CERTIFICATORI ENERGETICI

 In vigore dal 12 luglio il D.P.R. 75/2013 che stabilisce i criteri di accreditamento dei certificatori energetici degli edifici per garantire la loro qualificazione e la loro indipendenza: la finalità è assicurare personale specializzato nelle attività di certificazione energetica e la loro assoluta indipendenza e imparzialità nello svolgimento del proprio ruolo. In particolare, i soggetti abilitati alla certificazione (e quindi certificati) sono:
 i tecnici professionisti che operano nel settore dell'impiantistica e dell'edilizia (architetti, ingegneri, geometri, periti industriali);
 gli enti pubblici e gli organismi operanti in ambito energetico ed edilizio, nel campo dell’ingegneria civile e impiantistica e che occupano nel loro organico un tecnico o un gruppo di tecnici abilitati;
 tutti gli organismi (sia pubblici che privati) specializzati nelle attività di ispezione nei campi dell’ingegneria civile, delle costruzioni edili, dell’impiantistica e che risultano accreditati presso l’organismo nazionale di accreditamento (o ente parificato in ambito europeo);
 le ESCO, società per i servizi energetici.
In sintesi, quindi, qualsiasi tecnico abilitato alla certificazione, deve possedere specifici requisiti professionali oltre che formativi per l’ottenimento dell’abilitazione allo svolgimento di questa attività: diploma nel settore tecnologico (edilizia, elettrotecnica, meccanica, termotecnica) o laurea, nonché l’iscrizione all'Ordine professionale di riferimento. A completamento delle proprie competenze, il tecnico abilitato dovrà seguire anche dei corsi di formazione per la certificazione energetica degli edifici, autorizzati dal Ministero dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture, dell’Ambiente (minimo 64 ore), con relativo superamento dell’esame finale.




giovedì 18 luglio 2013

APPORTATE VARIAZIONI AL D.L. 63/2013 SUL RENDIMENTO ENERGETICO E SUI BONUS FISCALI

All’esame del Senato il D.L. 63/2013 di recepimento della Direttiva 2010/31/UE sul rendimento energetico degli edifici. Ricordiamo che il disegno di legge proroga i bonus fiscali del 65% per la riqualificazione energetica e del 50% per le ristrutturazioni edilizie. Nel suo iter, il provvedimento ha subito piccole modifiche:
 l’APE (Attestato di Prestazione Energetica dovrà essere obbligatoriamente rilasciato anche per le cessioni di immobili a titolo gratuito (oltre che per la vendita e l’affitto); per i nuovi edifici, l’APE dovrà essere
consegnato prima del rilascio del certificato di agibilità (non al termine lavori);
 le norme sulla certificazione energetica non verranno applicate agli immobili di alto valore estetico lì dove l’intervento in sé potrebbe alterarne l’aspetto o inficiare il profilo storico-artistico;
 i dati sulla prestazione energetica dovranno essere allegati anche alla domanda di concessione edilizia, oltre che alla relazione tecnica corredata alla DIA;
 sono stati riammessi gli impianti a pompa di calore fra quelli agevolabili al 65%, inizialmente esclusi perché già agevolati dal Conto Termico;
 il Piano di Azione per la diffusione degli edifici ad energia quasi zero, dovrà essere anticipato al 30 giugno 2014 (in precedenza la scadenza era stata fissata al 31 dicembre);

 il bonus del 50% per l’acquisto di mobili in caso di ristrutturazione dell’unità abitativa, viene esteso anche all’acquisto dei grandi elettrodomestici a libera installazione (non più solo ad incasso) di classe non inferiore alla A+, lì dove è prevista l’etichetta energetica.




mercoledì 17 luglio 2013

il bonus mobili ed elettrodomestici sarà retroattivo a partire dal 6 giugno

il nuovo bonus per mobili ed elettrodomestici aveva creato un piccolo vuoto normativo lungo un mese. entrando in vigore a inizio luglio, infatti, chi aveva acquistato nei giorni immediatamente precedenti si sarà sentito tagliato fuori per un soffio dalle agevolazioni. ma niente paura, con apposito emendamento il bonus diventa retroattivo 
lo sconto fiscale del 50%, infatti, fino a un tetto massimo di spesa di 10mila euro si applica, a partire dalla data di entrata in vigore del decreto fare, ossia il 6 giugno 2013. ricordiamo le condizioni per usufruirne:
si accede al bonus solo in presenza di lavori di ristrutturazione nell'immobile che diano diritto alla detrazione del 50%. lo sconto fiscale  si spalma lungo dieci periodi d'imposta (dal 730 o da unico del prossimo anno a quelli del 2014). la detrazione sempre del 50% riguarda le spese documentate per «l'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla a, nonché a per i forni, per le apparecchiature per le quali sia prevista l'etichetta energetica, tra i quali:
- mobili
- grandi elettrodomestici non inferiori alla classe a+, come per esempio frigorifero, lavatrice, congelatore, lavastoviglie, lavasciuga
- forni di classe a
pubblicato da Ritratto di teamteam@idealista

POTREBBE DIVENTARE OBBLIGATORIA LA POLIZZA FABBRICATI CONTRO LE CALAMITÀ

Il Governo sta mettendo a punto uno studio per rendere obbligatoria l’assicurazione sui fabbricati in caso di calamità naturali, senza che questo comporti, però, eccessivi oneri per il privato.
La proposta è che la polizza sia resa obbligatoria, a carico dei cittadini, magari con il contributo delle stesse ditte costruttrici all’atto della vendita dell’immobile e, comunque, con la partecipazione dello Stato attraverso una defiscalizzazione dei premi. Premi che potrebbero risultare troppo alti nelle zone con alto rischio calamitoso e troppo basso nelle altre; anche questo punto è allo studio del governo per far sì che non si verifichi il rischio di stipula delle polizze soltanto nelle aree a basso rischio.
Recentemente era stato elaborato, dallo stesso governo, un Libro Bianco con le “Linee strategiche per l'adattamento ai cambiamenti climatici, la gestione sostenibile e la messa in sicurezza del territorio”, all’interno del quale, oltre a trattare il tema della prevenzione degli effetti negativi delle calamità naturali sui paesaggi italiani, si era proposto di rendere obbligatoria l’assicurazione per coprire i rischi connessi a eventi climatici estremi su beni e strutture pubbliche e private. La finalità era quella di ridurre i costi dei premi assicurativi in particolar modo nelle zone a rischio, ed evitare sperperi di denaro pubblico per la ricostruzione o la messa in sicurezza in periodi di grave carenza economica.




martedì 16 luglio 2013

L’INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI POSSONO USUFRUIRE DEL BONUS FISCALE DEL 50% PER LE RISTRUTTURAZIONI

La detrazione fiscale del 50% per le ristrutturazioni edilizie è l’unica possibilità di agevolazione per chi intende installare pannelli solari. Gli incentivi previsti, infatti, dal Quinto Conto Energia, sono oramai esauriti. Ricordiamo che il bonus del 50% è stato prorogato al 31 dicembre 2013.
Per un impianto tipo installato in una normale unità immobiliare (7.500 euro di costo per una fornitura da 3KW), l’ammortamento dei costi si realizza mediamente nell’arco di 7-9 anni (a seconda della zona geografica, e dell'esposizione solare) e quindi con tempi non troppo diversi da quelli che si avevano se si fosse goduto del Quinto Conto Energia. Lì dove, ad esempio, è necessario o possibile installare impianti di potenza maggiore perché l’immobile lo richiede/consente date le sue superfici e i suoi annessi (autorimesse, giardino, terreno, ecc.), converrebbe integrarlo con impianti a pompa di calore per il riscaldamento ed ottenere così, ulteriori risparmi.
Anche per i condomini, l’installazione di un impianto a pannelli solari risulterebbe molto conveniente, tenendo conto che potrebbe aiutare a coprire le spese energetiche degli ascensori, delle scale e delle varie parti comuni. In più, il surplus di energia prodotta può essere immessa nella rete con possibilità di guadagni che coprirebbero ulteriormente le spese energetiche condominiali. Una stima fatta su un impianto tipo da 6 Kw (sufficiente per un condominio di 9 famiglie), ha stabilito che questo può coprire i consumi dell’intero condominio con un risparmio corrispettivo annuale di circa duemila euro sulla altre spese condominiali




lunedì 15 luglio 2013

GLI INTERVENTI DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO SONO, TROPPO SPESSO, CAUSA DI CONTROVERSIE NEI CONDOMINI

Presentata dall’ANACI di Padova, una indagine su campione nazionale relativa ai risparmi effettivi registrati nell’ultimo anno da vari condomini con impianto centralizzato che hanno eseguito interventi di riqualificazione ed efficientamento energetico. Dall’indagine emergono una serie di dati che possiamo così riepilogare:
 il 19% ha indicato riduzione dei consumi dall'1% al 15%;
 il 37,4% del campione ha raggiunto risparmi compresi tra il 16% ed il 30%;
 l’11,6% indica soglie di risparmio superiori al 30%;
 ben il 27,3% però, dichiara di non essere in grado di quantificare i risparmi ottenuti.

Al di là di questi risultati tuttavia, l’ANACI, in vista del prossimo appuntamento di novembre a Bari del Proenergy+, fiera-convegno dedicata all'efficienza energetica e alle energie rinnovabili ha elaborato in collaborazione con Senaf una serie di dati relativi agli interventi di efficientamento nei condomini. Dall’analisi emerge un dato piuttosto importante: il 55% degli amministratori di condominio dichiara che gli interventi di riqualificazione ed efficientamento degli immobili sono troppo spesso causa di controversie fra condomini e le cause principali sono, ovviamente, i costi elevati degli interventi e la difficoltà delle famiglie di avere accesso al credito. Fattori secondari, ma non meno rilevanti, sono la scarsa informazione sulle tecnologie da impiegare per l’efficientamento e sugli effettivi conseguenti risparmi in bolletta oltreché la scarsa volontà di approfondire l’argomento riqualificazione da parte del semplice cittadino e la poca lungimiranza in termini di risparmio.



venerdì 12 luglio 2013

A COMO PRESENTATA L’INIZIATIVA DI VALUTAZIONE DELLA SOSTENIBILITÀ PER LE STRUTTURE ALBERGHIERE

 Puntare sui processi di riqualificazione del sistema turistico alberghiero attraverso azioni di supporto e sostegno che prevedono consulenza, strumenti di valutazione e soluzioni finanziarie specifiche. Questa l’iniziativa del Gruppo intesa Sanpaolo, presentata nei giorni scorsi a Como in collaborazione con l'ente di certificazione Dnv Business Assurance e l’Associazione egli Albergatori della stessa città. Obiettivo primario, come si diceva, è quello di creare un vero e proprio modello di valutazione energetico-ambientale territoriale che possa tornare utile a tutto il settore turistico e alle attività ricettive. Questo modello prevede una fase di valutazione dello stato di fatto dell’immobile e dell’area su cui insiste, attraverso strumenti di analisi sull’ambiente, sull’energia, sul territorio in generale che porta poi ad una fase di progetto di miglioramento dell’efficienza con verifiche iniziali e monitoraggio prolungato nel tempo per l’assegnazione di un’attestazione finale.
Tutti gli operatori, infatti, che vorranno sottoscrivere il Protocollo di Turismo Sostenibile, potranno avvalersi di uno strumento di analisi per identificare il livello di sostenibilità della propria attività.
Al momento sono cinque le strutture alberghiere, limitate al territorio comasco, che hanno aderito all’iniziativa di sviluppo e riqualificazione accettando di sottoporsi al processo di valutazione del proprio livello di sostenibilità.



giovedì 11 luglio 2013

IN GIUNTA REGIONALE LA PROPOSTA DI SOSPENDERE L’IRESA, LA TASSA DI SCOPO SULLE EMISSIONI SONORE PER LE COMPAGNIE AEREE

La giunta regionale di Roberto Maroni ha avanzato una proposta che presto verrà messa ai voti dal Consiglio Regionale in sede di approvazione di bilancio, a fine luglio. La proposta vede la sospensione per l’anno in corso dell’IRESA, la tassa di scopo che gli aeroporti pagano alla Regione per le emissioni sonore degli aeromobili e che la stessa dovrebbe reimpiegare per finanziare gli interventi di mitigazione del rumore. Forti le critiche giunte da più parti, in primis da Legambiente che attacca la delibera, ritenuta inopportuna in quanto priverebbe la Regione di ben 3,7 milioni di euro stanziabili per garantire il benessere dei cittadini che abitano nei pressi degli scali aeroportuali. La tassa di scopo, prevista a carico delle compagnie aeree, dovrebbe trasformarsi in interventi concreti di isolamento termoacustico di residenze e edifici pubblici, attuando così una Direttiva europea che prevede monitoraggio e mappatura delle zone limitrofe gli aeroporti e relativi interventi di mitigazione delle emissioni sonore (quindi doppi vetri per le varie tipologie edilizie pubbliche e private e impianti di climatizzazione).
L’iniziativa di sospendere l’IRESA muove dalle rimostranze delle compagnie aeree che denunciano una grave crisi del settore e una disparità di trattamento rispetto ad altre Regioni (vedi il Veneto) che la tassa l’hanno già sospesa.




mercoledì 10 luglio 2013

PRESENTATO IL DOSSIER 2012 SULLA RACCOLTA DEI RIFIUTI DI APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE DELLA REGIONE

È stato presentato il Dossier 2012 Raee sulla gestione dei Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche della Regione Lombardia, stilato dal Centro di coordinamento Raee e dalla stessa Regione. Gli ottimi risultati raggiunti, così come affermato dall’assessore all'Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile Claudia Terzi, ha portato la Lombardia al primo posto in Italia per quantità di rifiuti Raee raccolti, un decimo della quota nazionale, nonostante un calo del 9% rispetto all’anno precedente; ottimi anche i dati numerici sulla raccolta procapite superiore alla media nazionale e al numero dei centri di raccolta attivi sul territorio: 883 centri, di cui ben 413 aperti alla Distribuzione, per il conferimento dei Raee provenienti dal ritiro “uno contro uno” presso i punti vendita.
Questi risultati rafforzano la politica regionale in tema di rifiuti, in attesa dell’approvazione del nuovo PRGR – Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti, e spingono a rafforzare tutto il comparto relativo alla raccolta, al riciclaggio, alla tracciabilità del rifiuto e conseguentemente anche al potenziamento dei controlli per bloccare le attività illecite.
In termini numerici, il primato come provincia spetta a Como, con una media procapite di chilogrammi raccolti pari a 7,61 per abitante e con un incremento rispetto al 2011 di ben il 10%. A livello provinciale ottimi i risultati di quella milanese per quantitativi complessivi di Raee raccolti, seguita dalla provincia bresciana.

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martedì 9 luglio 2013

NON SI PUO’ MODIFICARE LA FACCIATA CONDOMINIALE SE VI E’ UN DIVIETO ESPRESSO DAL REGOLAMENTO CONTRATTUALE

La Corte di Cassazione con sentenza n. 14898 del 13 giugno 2013, si sono occupati delle clausole contrattuali inserite nel regolamento di condominio, con particolare riferimento alle clausole con cui i singoli condomini si obbligano reciprocamente a non modificare l’aspetto architettonico delle facciate ponendo, in questo modo, dei limiti al proprio diritto di godere e disporre del bene.
Il principio espresso è il seguente: La clausola contrattuale contenuta nel regolamento di condominio e negli atti di compravendita delle singole unità immobiliari, con cui si vieta di apportare modifiche che possano contrastare in modo visibile con l’estetica del complesso condominiale, da origine a servitù prediali reciproche, consistenti nell’assoggettare al peso della immodificabilità tutti i piani o le porzioni di piano in proprietà esclusiva, a vantaggio di tutte le altre unità immobiliari. I diritti scaturenti da tale servitù possono essere fatti valere in giudizio non solo dall’amministratore, ma da ciascun condomino.
Il motivo di tale decisione deriva dal fatto che l’impegno di non apportare modifiche alle proprie unità abitative, contenuto in regolamenti di natura contrattuale, è riportato nei singoli rogiti d’acquisto poi ritualmente trascritti, dando origine a una servitù prediale reciproca, consistente nell’assoggettare al peso della immodificabilità tutti i piani o le porzioni di piano in proprietà esclusiva, a vantaggio di tutte le altre unità immobiliari.



lunedì 8 luglio 2013

A MILANO GIOCARE NEI CORTILI CONDOMINIALI NON È CONSENTITO, NONOSTANTE UNA DELIBERA AD HOC, PER VIA DEI REGOLAMENTI CONDOMINIALI

 Una delibera del Comune di Milano del settembre 2012, definita per così dire “rivoluzionaria”, aveva riconosciuto il diritto al gioco in cortile, apportando una variante al regolamento di polizia urbana, e concedendo dunque ai bambini la possibilità di divertirsi liberamente nei cortili, nei giardini e nelle aree scoperte delle abitazioni private. La finalità era quella di ripopolare di ragazzini vaste aree ormai destinate esclusivamente a parcheggio di auto e a dimora di cassonetti per la spazzatura e, soprattutto, preservare i diritti di soggetti più deboli, quali i bambini, anche a costo di lamentele da parte di altri soggetti. Ebbene le lamentele ci sono e gli amministratori di condominio sono costretti ad esporre cartelli di divieto di gioco del pallone in cortile.
Purtroppo, lo stesso Codice civile in materia di condominio (in vigore dal 18 giugno) non aiuta a risolvere la questione, non esplicitando norme sull’uso del cortile in tal senso, ma specifica argomentazioni quali innovazione o cambio di destinazione d’uso delle parti comuni. Il Comune, in ragione di ciò, ha stilato un vademecum nel quale chiarisce che il diritto al gioco resta, ma va garantito con specifiche clausole del Regolamento condominiale e una lettera raccomandata all’amministratore che chieda il riconoscimento dell’articolo 83 bis. il diritto al gioco, infatti, spesso viene ostacolato dalle oggettive condizioni dei cortili, che sono eterogenei e vanno visti caso per caso.

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venerdì 5 luglio 2013

USO COSA COMUNE – MURO PERIMETRALE

Cassazione Civile, Sez. VI – 2 (Ord.), 04.02.2013, n. 2500: Una porta realizzata in corrispondenza del muro comune delimitante la proprietà esclusiva non viola l'articolo 1102 c.c.

Presidente Dott. Goldoni Umberto, Relatore Dott. Proto Cesare Antonio

L'uso paritetico della cosa comune che va tutelato deve essere compatibile con la ragionevole previsione dell'utilizzazione che in concreto faranno gli altri condomini e non anche della identica e contemporanea utilizzazione che in via meramente ipotetica e astratta nel potrebbero fare.
(Nel caso di specie un condomino aveva sostituito la preesistente porta e la preesistente finestra con una porta basculante realizzata in corrispondenza della sua proprietà esclusiva con la conseguenza che non poteva affermarsi che l'intervento precludeva l'eguale utilizzo del muro da parte di altro condomino in quanto egli non ne avrebbe potuto fare un eguale utilizzo, non potendo aprire varchi nell'altrui proprietà). 


giovedì 4 luglio 2013

DESIGN EMOTION ALLA TRIENNALE DI MILANO SUI TEMI DELL’ECOCOMPATIBILITÀ

Inaugurata il 31 maggio scorso, si chiuderà il 30 giugno la mostra concept “Design Emotion. Vivere contemporaneo verso la smart city” presso la Triennale di Milano. L’evento è un modello itinerante che vuole promuovere e sensibilizzare alla cultura del design e dell'innovazione sostenibile per nuovi modelli di prodotti e servizi per lo scenario delle città del futuro.
La mostra rientra in una rosa di eventi denominati Expo Days, organizzati per promuovere l’importante rassegna internazionale Expo 2015. È un luogo di incontro delle diverse culture del design e della sostenibilità: un luogo fisico e virtuale capace di attrarre le migliori avanguardie in termini di pensiero, di prodotti e tecnologie verso la città del futuro.
Il progetto, curato dall’architetto Mandarini, CEO di Marchingenio workshop, è ben articolato e prevede una serie di installazioni per tutto il percorso espositivo che richiamano le tematiche della sostenibilità, dell'integrazione tra natura e innovazione tecnologica, della progettazione e della riqualificazione delle smart city. Nei vari allestimenti sono impiegati materiali naturali, prodotti a basso impatto ambientale e grafiche, slogan e colori molto accattivanti che ricreano gli scenari della città, della campagna, della montagna. L’ingresso vede riprodotto un modulo in legno che ricrea l’ambiente domestico contemporaneo, dotato di arredi flessibili realizzati in materiali naturali e che introduce allo spazio centrale del salone espositivo, campeggiato da un albero fotovoltaico, fulcro centrale della mostra, elemento evocativo dell’ecosostemibilità.




mercoledì 3 luglio 2013

PARTE A MILANO LA CAMPAGNA PER UNA CORRETTA RACCOLTA DIFFERENZIATA DI CARTA E CARTONE

È’ stata presentata ieri a Palazzo Marino Cartavince, la nuova campagna per la corretta raccolta differenziata di carta e cartone ideata da Comieco – Consorzio Nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica – e organizzata in collaborazione con ilComune di Milano e Amsa Gruppo A2A, per sensibilizzare l’opinione pubblica, ed in particolare i cittadini del Comune di Milano, sull’importanza di una corretta raccolta differenziata di carta e cartone e i benefici per la collettività di una attenta gestione deirifiuti condominiali.
Per un intero mese, dal 9 giugno al 9 luglio 2013 – nell’ambito dei normali accertamenti – gli agenti incaricati Amsa verificheranno la correttezza della raccolta di carta e in particolare: corretta esposizione dei bidoncini; presenza di cartone piegato/sminuzzato assenza di evidenti frazioni di rifiuti estranee nel bidoncino bianco; assenza di carta e imballaggi cellulosici riciclabili nel sacco trasparente della raccolta indifferenziata.
Tra tutti i complessi condominiali della città, ne sono stati estratti a sorte 54 (6 per ognuna delle 9 Zone). Di questi 54 condomini, quelli che avranno dimostrato una particolare attenzione al rispetto delle regole previste per la raccolta differenziata di carta e cartone – e che verranno quindi accertati come virtuosi – si aggiudicheranno un premio in denaro. Comieco erogherà infatti un incentivo pari a 1.000 Euro per i condomini con unità immobiliari inferiori a 15; 2.000 Euro per i condomini con unità immobiliari compresi tra 15 e 30; 4.000 Euro per i condomini con unità immobiliari superiori a 30.
Gli incentivi dovranno essere utilizzati dai condomini premiati per attività legate alla raccolta differenziata o per migliorie e manutenzione delle parti comuni come rastrelliere per le biciclette, aree verdi, aree gioco per i bambini, aree dedicate allo stoccaggio dei rifiuti, acquisto di sacchi per la raccolta o interventi di miglioramento dell’efficienza energetica dello stabile.
“Milano è una città in cui, grazie all’impegno di cittadini e operatori, è stato raggiunto un buon livello di raccolta differenziata: nel 2012 ogni milanese ha raccolto, in media, oltre 61 kg di carta e cartone di buona qualità, ma ci sono ancora margini per migliorare” ha dichiarato Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco. “Con CARTAVINCE, puntiamo infatti a rafforzare ulteriormente la coscienza ecologica dei milanesi e la loro attenzione al rispetto delle regole e alla corretta gestione dei rifiuti. Il meccanismo premiale della nostra campagna punta a sensibilizzare i singoli cittadini sull’importanza del contributo di ognuno nell’ottica di un risultato comune”.
L’iniziativa è supportata da una campagna di sensibilizzazione rivolta a tutta la cittadinanza ma anche agli amministratori di condomini che, grazie alla collaborazione di ANACI Milano, saranno coinvolti personalmente nel far sì che gli immobili amministrati e gli inquilini che li abitano siano soggetti attivi nella piena riuscita di questa nuova iniziativa.




martedì 2 luglio 2013

PER LE RINNOVABILI TERMICHE IL BOOM VIENE DALLE BIOMASSE, A SEGUIRE POMPE DI CALORE E SOLARE TERMICO

Si è tenuto a metà maggio u.s. a Milano, la quarta edizione della Conferenza nazionale sulle rinnovabili termiche, per opera degli Amici della Terra: tema di fondo le FER termiche che sono riuscite a conquistarsi una buona fetta di mercato nonostante l’esclusione dai bonus governativi. Gli ultimi dati statistici elaborati dal GSE sull’attuazione della Direttiva 2009/28/CE, dimostrano come nel 2010 i consumi da biomasse legnose fossero fortemente sottostimati per il riscaldamento delle abitazioni, mentre secondo i dati Mtep riportati da Eurostat, si sono impennati nel 2011 e 2012. Infatti, i consumi di energia termica da fonti rinnovabili, in crescente aumento, risultano coperti per ben il 70% dalle biomasse, per il 24% da pompe di calore e per il 2,5% dal solare termico. Ricordiamo che sono anche state presentate delle linee strategiche di promozione delle rinnovabili termiche e si punta a:
approfondire i dati sui consumi di rinnovabili termiche per evidenziare i consumi e mettere in risalto l’importanza delle diverse filiere tecnologiche e l’efficacia e l’efficienza degli strumenti di promozione e regolazione utilizzati;
piani di sviluppo e campagne informative per promuovere la diffusione delle rinnovabili termiche;

rafforzare gli strumenti di regolazione come gli obblighi di integrazione delle rinnovabili negli edifici nuovi o ristrutturati e attuare a livello regionale e comunale monitoraggi sull’effettivo rispetto degli obblighi;
utilizzo mirato delle risorse disponibili per gli incentivi nei segmenti di mercato in cui le rinnovabili termiche non sono ancora competitive.


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lunedì 1 luglio 2013

MILANO. REGOLE DEFINITE E CONDIVISE PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI URBANISTICI

La Giunta milanese ha approvato la delibera per l’adozione di nuove linee guide operative per tutti quegli interventi che prevedono la realizzazione delle opere di urbanizzazione e dei servizi pubblici e di interesse pubblico o generale. Al fine di migliorare gli standard edilizi e urbanistici, puntando alla qualità del costruito sia per gli edifici pubblici che per quelli privati, snellire le pratiche burocratiche, dare precedenza alle opere pubbliche rispetto a quelle private (con obbligo per gli operatori di presentare sin dall’inizio il costo effettivo del progetto, limitando il rischio che la spesa possa aumentare eccessivamente), l’amministrazione comunale ha fornito per la prima volta sia agli operatori del settore che agli stessi uffici comunali di competenza, le indicazioni sulle pratiche e sulle procedure da adottare.
Inoltre, così come concordato con il settore delle imprese edili e le organizzazioni sindacali, vengono recepite anche le regole in materia di antimafia, tutela e sicurezza del lavoro.
Secondo quanto stabilito, così come dichiarato dal vicesindaco con delega all’Urbanistica ed Edilizia privata, “la norma stabilisce che in ogni intervento urbanistico le procedure della parte pubblica e di quella privata devono avanzare contemporaneamente, gestite e scandite da un crono-programma predefinito e, per quanto riguarda la fase della realizzazione, indica che le opere pubbliche devono avere la precedenza rispetto a quelle private.

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