lunedì 8 luglio 2013

A MILANO GIOCARE NEI CORTILI CONDOMINIALI NON È CONSENTITO, NONOSTANTE UNA DELIBERA AD HOC, PER VIA DEI REGOLAMENTI CONDOMINIALI

 Una delibera del Comune di Milano del settembre 2012, definita per così dire “rivoluzionaria”, aveva riconosciuto il diritto al gioco in cortile, apportando una variante al regolamento di polizia urbana, e concedendo dunque ai bambini la possibilità di divertirsi liberamente nei cortili, nei giardini e nelle aree scoperte delle abitazioni private. La finalità era quella di ripopolare di ragazzini vaste aree ormai destinate esclusivamente a parcheggio di auto e a dimora di cassonetti per la spazzatura e, soprattutto, preservare i diritti di soggetti più deboli, quali i bambini, anche a costo di lamentele da parte di altri soggetti. Ebbene le lamentele ci sono e gli amministratori di condominio sono costretti ad esporre cartelli di divieto di gioco del pallone in cortile.
Purtroppo, lo stesso Codice civile in materia di condominio (in vigore dal 18 giugno) non aiuta a risolvere la questione, non esplicitando norme sull’uso del cortile in tal senso, ma specifica argomentazioni quali innovazione o cambio di destinazione d’uso delle parti comuni. Il Comune, in ragione di ciò, ha stilato un vademecum nel quale chiarisce che il diritto al gioco resta, ma va garantito con specifiche clausole del Regolamento condominiale e una lettera raccomandata all’amministratore che chieda il riconoscimento dell’articolo 83 bis. il diritto al gioco, infatti, spesso viene ostacolato dalle oggettive condizioni dei cortili, che sono eterogenei e vanno visti caso per caso.

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